Il germoglio di Davide
«Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore» (Is 11,1). Il grande Isaia proclama un poema messianico, delineando in maniera esauriente i connotati del discendente di Davide in un testo classico dell’Avvento. Partendo da Iesse, padre di Davide, capostipite della dinastia dei re, con un linguaggio simbolico, viene innanzitutto precisata l’origine umana del Messia, il tronco e le sue radici cui fanno riferimento il germoglio ed il virgulto. La maestosità dell’immagine evoca la storia sacra che nel popolo di Israele prese una nuova piega proprio con la dinastia davidica. Non per nulla Gesù nascerà a Betlemme, la città di Iesse, e Giuseppe, proveniente dalla sua discendenza, sarà il padre legale. Il Messia è dotato di uno spirito settiforme, lo stesso che guidò i patriarchi e dominò i profeti. Le sue caratteristiche sono la sapienza e l’intelligenza, il consiglio e la fortezza, la conoscenza ed il timore del Signore. Lo stesso Spirito gli conferirà le virtù più grandi dei suoi antenati esemplificate nell’elenco delle caratteristiche messianiche. Nella tradizione della Chiesa, che vi ha aggiunto la pietà, queste caratteristiche sono diventate i doni dello Spirito Santo conferiti al cristiano nel Battesimo ed in pienezza nel sacramento della Confermazione. Lo Spirito deve diventare dominante nella vita di ogni cristiano, messo fuori dall’ombra della non conoscenza e della dimenticanza, perché, come dono che scende dall’alto e procede dal Padre e dal Figlio, dirige la vita e la orienta al bene ed alla piena realizzazione. Nel mistero del Natale questa verità è evidenziata e dimostrata proprio da Gesù che da germoglio e virgulto diventerà tronco ed albero di vita, fino al mistero della croce. P. Angelo Sardone