Sintesi liturgica XXIX domenica del Tempo ordinario

Nella battaglia contro Amalèk, Israele prevale grazie all’intercessione di Mosè che sul monte con le braccia alzate supplica il Signore. Il supporto di Aronne e Cur che gli sostengono le mani, gli permette di non stancarsi e perseverare. La necessità di pregare sempre, è esemplificata da Cristo con la parabola del giudice senza scrupoli e della vedova che lo importuna fino a quando non è esaudita. Dio ascolta chi grida verso di Lui giorno e notte. La Scrittura istruisce per la salvezza: è ispirata da Dio ed è utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia. Se la si conosce, non solo l’uomo di Dio, ma chiunque potrà ritenersi completo e ben preparato per ogni opera buona. A maggior ragione chi ha ricevuto il ministero dell’annuncio, perché con essa insiste sempre, ammonisce, rimprovera, esorta. P. Angelo Sardone

Santa Teresa la Grande

«Il Padre vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di Lui e per comprendere quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi» (Ef 1,18-19). Il ministero apostolico di Paolo si caratterizza anche con il ricordo e la preghiera per quanti accolgono il mistero del Vangelo. La sua accorata invocazione chiede al Signore di dare loro lo spirito di sapienza ed intelligenza per poter comprendere la speranza, la gloria e l’eredità promessa ai Santi. Queste verità si sono concretizzate nella vita e nell’opera di una delle donne più straordinarie dell’agiografia cristiana, S. Teresa di Gesù (1515-1582), la grande riformatrice del Carmelo. Come altri santi, spagnola di nascita, donna di contemplazione e di efficace e vigorosa azione, mistica e insieme immersa nelle faccende e relazioni umane, ha lasciato una traccia perenne nella Chiesa per la sua azione rivoluzionaria ed il coraggioso rinnovamento impresso all’Ordine dei Carmelitani. A partire dalla sua conversione avvenuta all’età di 39 anni, giunse gradualmente e faticosamente a percorrere la strada della perfezione obbedendo agli impulsi della grazia, intuiti nel profondo del cuore e nella contemplazione dei divini misteri, ma anche resi noti dai suoi direttori spirituali. La sua azione riformatrice interessò entrambi i rami del Carmelo, femminile e maschile, coinvolgendo anche S. Giovanni della Croce che si fece interprete convinto della novità impressa dall’ardita consorella. Nel 1970 le sue opere le valsero il riconoscimento pontificio di «dottore della Chiesa». Sapienza ed intelligenza determinarono in lei la profonda conoscenza di Gesù esplosa nel dono della sua condivisione. La sua testimonianza è ancora oggi attrattiva per tanti che scelgono di vivere analogo cammino di perfezione che porta verso il monte santo, Gesù Cristo. Auguri a tutte coloro che ne portano il nome. P. Angelo Sardone