La Madonna del Rosario
«In te saranno benedette tutte le nazioni. Quelli che vengono dalla fede sono benedetti insieme ad Abramo, che credette» (Gal 3,7). Nella storia della salvezza la figura di primo piano, sia cronologicamente che teologicamente è il patriarca Abramo, l’uomo della fede. La sua esperienza e la sua testimonianza pervadono l’intera Scrittura. A lui si ispirano i veri credenti che vanno al di là di ogni speranza e si fidano di Dio. Una di questi è Maria di Nazaret, che oggi si venera come Beata Vergine del Rosario, una memoria di ordine devozionale, legata alla vittoria delle truppe cristiane su quelle ottomane il 7 ottobre 1571. Unanimemente l’evento propizio fu attribuito alla benevolenza di Dio ed alla potente intercessione di Maria, pregata con il santo Rosario. La tradizione barre che già a suo tempo S. Domenico di Guzman aveva visto la Madonna che gli aveva consegnato il Rosario, come mezzo efficace per sconfiggere le eresie. Questa stessa preghiera è «amata da numerosi Santi e incoraggiata dal Magistero, perché preghiera dal cuore cristologico» (S. Giovanni Paolo II). Essa si colloca nell’alveo della contemplazione cristiana. Tanto è vero che nella enunciazione dei misteri si dice: «nel … mistero si contempla…». Non si tratta quindi di roba da vecchierelle, come direbbe S. Paolo, ma di una devozione e di un pio esercizio valido e potente contro il male. In diverse sue apparizioni la Vergine Santa l’ha sempre raccomandato. Come è bello poter rivedere la corona del Rosario «torre di salvezza negli assalti dell’inferno» (Bartolo Longo) non solo nelle mani, al collo, o avvinta ad un dito, ma soprattutto sulla bocca e nel cuore dei credenti! Auguri a tutti coloro che portano il nome di Rosario e Rosaria. P. Angelo Sardone