Sintesi liturgica Domenica XVII del tempo ordinario

Sintesi liturgica. XXVIIª Domenica del Tempo Ordinario.

Un accorato appello a Dio invoca da Lui aiuto nella contingenza umana fatta di iniquità ed oppressione. La risposta è precisa: la visione ha una scadenza ed è vera; il disonesto soccombe mentre invece il giusto vive per la sua fede. Ne basta poca, quanto un granello di senape per comandare ad un gelso di spostarsi e piantarsi nel mare. Il servo sta alle direttive del padrone ed esegue gli ordini ricevuti. Secondo la logica di Cristo ciascuno, come chi ha fatto tutto quanto gli è stato ordinato, deve ritenersi servo inutile. Lo Spirito di Dio è forza, carità e prudenza. A chi ne è ripieno, conferisce coraggio anche nella sofferenza e nella custodia dei beni preziosi ricevuti in dono: la fede, la personale vocazione. Sono modelli imprescindibili gli insegnamenti accolti sulla base della fede e dell’amore di Cristo. P. Angelo Sardone

Santa Teresina e la “piccola via”

«Io ti conoscevo solo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto» (Gb 42,5). L’epilogo dell’interessante libro di Giobbe è costituito da una sorta di resa del saggio e paziente personaggio, ricompensato da Dio con la moltiplicazione di quanto aveva perduto, per un nuovo e più promettente avvenire. L’iniziale e superficiale conoscenza di Dio deve cedere il posto ad una più profonda che attui una dimensione purificatrice ed esprima una forma intelligente di accondiscendenza a Dio, in cerca non di cose grandi, superiori alle proprie forze, ma come un bimbo svezzato tra le braccia della madre (Sal 131,2). Tale è l’esperienza di vita e di santità di Teresina del Bambino Gesù (1873-1897) la giovanissima santa carmelitana scalza, dottore della Chiesa. Nata in una famiglia profondamente credente ed entrata a far parte del Carmelo di   Lisieux quando aveva appena 15 anni, ha aperto la strada della santità riconosciuta anche ai suoi genitori, Luigi e Maria Zelia, dichiarati santi il 2015, e ad altre tre sue sorelle, tutte Carmelitane, in particolare Celina, per la quale è in atto il processo di beatificazione. La sua caratteristica è la «piccola via o dell’infanzia spirituale», il cammino per la santità con tutte le imperfezioni, una sorta di ascensore per innalzarsi fino a Gesù, senza più bisogno di crescere, ma al contrario diventare sempre più piccola. Un’aggressiva tubercolosi la condusse alla morte ad appena 24 anni. Si vede anche e soprattutto con gli occhi dell’anima. Talora quelli del corpo sono insufficienti: scorgere la via della vita e cominciare a percorrerla è il mezzo più efficace per la buona riuscita in terra e l’itinerario di santificazione per il cielo. P. Angelo Sardone