Il dono della Sapienza
«Gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito e furono salvati per mezzo della sapienza» (Sap 9,18). Il libro della Sapienza presentata nel testo greco come opera del re Salomone, nella sua seconda parte tratta dell’origine della sapienza, la sua natura e le modalità per poterla ottenere. A conclusione della celeberrima preghiera, proclamata anche nella Liturgia delle Ore, l’autore sacro si chiede chi mai può conoscere il volere di Dio e provare ad immaginare cosa vuole il Signore. Facendo riferimento alla situazione umana che presenta incerte le riflessioni, la mente piena di preoccupazioni, la fatica di comprendere anche le cose a portata di mano, afferma che solo la sapienza che scende dall’alto e che viene posta in parallelo col santo Spirito, mette nelle condizioni di conoscere ed accogliere il volere del Signore. E’ Lui, infatti, che istruisce i cuori in ciò che gli è gradito e vuole che gli uomini siano salvati dai pericoli temporanei e spirituali per mezzo della sapienza, il solo tramite tra Dio e gli uomini. Nella lettura ed interpretazione cristiana, la sapienza è la personificazione di Cristo: è Lui che effonde la sua grazia perché la vita abbia un itinerario diritto e perché, comunicando i veri valori dell’esistenza, si manifesta e si compie in essa la salvezza. La sapienza va dunque invocata proprio perché non si può investigare il volere di Dio e conoscerlo semplicemente attraverso i ragionamenti umani e gli studi, ma solo attraverso il dono che il Signore gratuitamente offre a chi gliela chiede ed a chi a Lui fiduciosamente si affida. P. Angelo Sardone