Beata Vergine Maria Regina
«Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede» (2Ts 1,11). La liturgia odierna riporta l’incipit della seconda lettera di S. Paolo agli abitanti di Tessalonica, odierna Salonicco, in Grecia. Essa, come la prima, fu scritta durante il secondo viaggio missionario intorno al 50–51 d.C., per rafforzare la loro fede e correggere alcuni fraintendimenti dottrinali. Era stata infatti attribuita a Paolo una falsa lettera con la quale avrebbe affermato che la seconda venuta di Cristo si era già realizzata. La chiamata di Dio dà dignità per la sua potenza e fa portare a compimento ogni proposito. In questo quadro liturgico si celebra la memoria di Maria Regina, istituita da Pio XII l’11 ottobre 1954 in parallelo con quella di Cristo Re dell’universo, e situata nel 1969 da S. Paolo VI a distanza di otto giorni dalla solennità dell’Assunzione di Maria al cielo. Essa considera la regalità della Vergine con la gloria della assunzione al cielo, in parallelo con la regalità di Cristo. Maria, autoproclamatasi «serva del Signore», vissuta prima all’ombra di Gesù e poi della Chiesa, seduta accanto al re di tutti i secoli, è acclamata regina degli Angeli e dei Santi. Un’autentica devozione a Maria permette ai cristiani di rivolgersi a Lei come alla Madre del Salvatore, mediatrice di ogni grazia. I privilegi a Lei riservati da Dio in vista dell’Incarnazione di Cristo e della sua missione redentiva ridondano a beneficio della Chiesa intera che la venera ed inneggia come la più grande fra tutte le creature, «Regina degli Angeli, Madre di Dio, ispiratrice del bello, del buono, del sublime» (Annibale Di Francia), colei che ha ottenuto con la sua preghiera Cristo Salvatore ed ha cooperato con Lui alla salvezza delle anime, Regina del cielo e Madre di misericordia. P. Angelo Sardone