I santi fratelli Cirillo e Metodio
«Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la Parola di Dio» (At 13,46). La predicazione di Paolo insieme con Barnaba è uno dei fenomeni più belli raccontati dagli Atti degli Apostoli e testimonia come dalla Palestina la Parola di Gesù entra nei confini dell’Asia Minore, ad Antiochia di Pisidia e pian piano diviene universale. Con la medesima modalità, nel IX secolo, due fratelli, i santi Cirillo e Metodio, monaco il primo e vescovo il secondo, nati a Salonicco divennero evangelizzatori particolarmente nella Pannonia (l’attuale Ungheria) ed in Moravia (l’odierna parte orientale della Repubblica Ceca). Qui Cirillo che parlava correttamente oltre il greco, il latino, l’ebraico e l’arabo, ideò un nuovo alfabeto per le popolazioni locali con caratteri detti appunto “cirillici”, e provvide alla traduzione dei testi sacri. La loro azione fu non solo spirituale e teologica ma anche fortemente culturale e linguistica, svolgendo un servizio missionario e di unità tra la Chiesa di Costantinopoli e quella di Roma. Morirono a distanza di 16 anni l’uno dell’altro, a Roma ed in Moravia. Autentici apostoli degli Slavi, Giovanni Paolo II nel 1980 li proclamò compatroni dell’Europa. È molto significativo constatare come in ogni tempo la Chiesa in ogni parte del modo, sulla scia dei primi Apostoli, vanta uomini santi ed illustri che accanto ad una ferrea dottrina e preparazione teologica esprimono nel servizio apostolico un’altrettanta profonda cultura profana, linguistica e letteraria con una competenza di alto valore. Ciò le fa onore e conferma come la fede cammini di pari passo con la cultura e la ragione. Oggi si festeggia anche S. Valentino. Auguri a chi porta il nome di questo santo. P. Angelo Sardone