La consacrazione di Saul
562. «Samuèle prese l’ampolla dell’olio e la versò sulla testa di Saul» (1Sam 10,1). L’era della monarchia in Israele comincia con Saul. La sua storia inizia col capitolo 9 del primo Libro di Samuele. Saul era figlio di Kis della tribù di Beniamino, la più piccola tra le dodici tribù di Israele. Era alto e di una bellezza insuperabile. La perdita accidentale delle asine di suo padre lo costrinsero a vagare insieme con un servo alla loro ricerca finché non si imbatté in Samuele nel paese di Zuf e lo consultò. Il Signore in precedenza aveva comunicato al suo profeta questo inaspettato arrivo e di ciò che avrebbe dovuto fare nei suoi confronti: ungerlo come capo del popolo. Obbediente al Signore il profeta, fatto scostare il servo, fece intendere a Saul la Parola di Dio, prese un’ampolla, gliela versò sul capo, lo baciò e gli disse solennemente: «oggi Dio ti ha consacrato capo sopra tutto Israele, suo popolo». Un carattere sacro avvolge il rito e soprattutto la persona del primo re di Israele, quasi un vassallo di Dio, per via anche dei gesti, l’unzione, simbolo dello Spirito e la sua discesa su di lui. In mezzo agli avvenimenti umani, anche quelli più impensabili, come la perdita ed il ritrovamento delle asine, Dio manifesta il suo volere e crea le situazioni provvidenziali nelle quali adempie i suoi piani servendosi degli uomini. La storia, soprattutto di elezioni particolari, è segnata dagli interventi di Dio, anche se, soprattutto oggi ed in riferimento a personalità di altissimo valore morale e religioso, tutto questo viene spesso messo in discussione con grave scandalo dei semplici e dei timorati di Dio. P. Angelo Sardone