Il santo taumaturgo del Libano
«Non vendere l’anima al mercato del mondo, è troppo preziosa. Il suo prezzo è il sangue di Cristo» (S. Charbel). Si celebra oggi la memoria di San Charbel Makhlouf (1828-1898), al Battesimo, Youssef (Giuseppe), eremita, taumaturgo, membro dell’Ordine Libanese Maronita. Fa parte del gruppo dei 4 santi maroniti insieme con S. Nimatullah, Santa Rafqa e il beato Stefano. Preghiera, penitenza, silenzio e nascondimento hanno contraddistinto la sua vita uniti ad un fervente amore alla Vergine Maria. Di lui si narra che non sapendo della disposizione del suo Superiore di non accendere la lanterna della camera in segno di povertà, aveva chiesto al servo della casa di mettere olio per poter restare in preghiera. Quest’ultimo invece aveva versato acqua. La lampada si accese comunque con grande imbarazzo del Superiore che gli chiese scusa e del servitore che aveva inteso prendersi gioco di lui. La morte lo colse dopo atroci sofferenze. Il suo sepolcro è stata una cattedra di insegnamento e un luogo di guarigioni inspiegabili legati al trasudamento di sangue ed acqua. Il corpo riesumato, fu trovato intatto e morbido e si mantenne tale fino alla beatificazione nel 1965. Viene considerato il “Padre Pio del Libano”. Non resta nulla di scritto: tutto ciò che si conosce è frutto di ricordo e trasmissione orale. Lo scorso anno l’arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini ha affidato all’intercessione del santo maronita l’Ospedale in Fiera di Milano, attrezzato per fronteggiare la pandemia del Covid 19. La diffusione del culto ed il continuo ricorso a Lui, attesta la bellezza della sua figura e l’efficacia della sua intercessione. P. Angelo Sardone