Natività di S. Giovanni Battista
«Fin dal grembo di mia madre Dio ha pronunciato il mio nome» (Is 49,1). L’odierna solennità della natività di S. Giovanni Battista, rientra nella dinamica liturgica che, come e dopo Gesù e Maria, dà rilievo alla sua nascita in terra e si colloca a tre mesi esatti dall’Incarnazione del Verbo di Dio nel grembo della fanciulla di Nazaret. Di nessun’altra creatura, infatti, si celebra tale evento: esso sottolinea il legame fondamentale che esiste con Gesù nel piano di salvezza. Giovanni è un uomo straordinario predestinato da Dio come Precursore di Cristo e preordinato a tale missione già prima della sua nascita. Le note evangeliche riportate da S. Luca con rigorosa analogia a quelle del Salvatore, anticipano l’avvenimento salvifico di Cristo e riproducono l’annunzio della nascita di Giovanni al padre Zaccaria, il conseguente suo mutismo a causa dell’incredulità, la visita di Maria e l’incontro con Elisabetta. La nascita del bimbo viene segnata dall’imposizione a sorpresa del nome Giovanni, che in ebraico significa “Dio è benigno”. Viene così sottolineata l’iniziativa di Dio con un dono grande concesso a due genitori avanti nell’età e ad una donna, Elisabetta, peraltro sterile. L’avvenimento desta stupore in tutti coloro che ne sentono parlare e costituisce un segno manifestativo della grandezza di Dio e della sua fedeltà al compimento del progetto di salvezza. Dio guiderà e proteggerà la vita di questo bambino. Zaccaria sotto l’azione dello Spirito Santo pronunzia il meraviglioso cantico del “Benedetto” esaltando il Signore che visita e redime il suo popolo ed il compito profetico del bambino, precursore del Signore che sarà luce e guida del popolo sulla via della pace. In Giovanni si avvera l’antica credenza giudaica di vedere reincarnata la figura del grande profeta Elia. Auguri a tutti coloro che portano il nome di Giovanni o Giovanna e simili. P. Angelo Sardone