A Dio nulla sfugge
329. «Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta» (Sir 42,20).
Nel far memoria delle opere del Signore che si possono contemplare nella creazione, Ben Sira descrive con linguaggio umano la realtà creata e la potenza di Dio manifestata nella natura. La Parola di Dio è creatrice e la creazione obbedisce in pieno alla volontà del Creatore. Le sue opere sono amabili e la sua grandezza si può appena osservare come fosse una scintilla. La riflessione sapienziale è un inno alla gloria di Dio e si sofferma particolarmente sul Suo agire che parte dalla conoscenza che Egli ha della scienza e della rivelazione che fa delle tracce nascoste delle cose. Niente gli sfugge e nulla gli è nascosto. Tutto è disposto con ordine e precisione: ogni cosa è diversa l’una dall’altra e nessuna è stata fatta invano. L’uomo guarda il mondo e lo considera nella ricchezza delle leggi della natura dove nulla è incompleto. Il mistero della vita, i misteri della natura, oggetto della costante ricerca conoscitiva dell’uomo, restano pur sempre celati alla mente perché sono nelle mani di Dio: ci accostiamo a tentoni e non sempre la scoperta è precisa. La verità tutta intera appartiene a Dio ed è rivelata dalla presenza e dalla potenza dello Spirito Santo, come ha insegnato Gesù. A Dio tutto è noto: non gli sfuggono pensieri e parole. Egli è onnisciente. Nella Chiesa sin dai primi secoli, questo testo era forse adoperato come una sorta di catechismo nella istruzione dei catecumeni ed anche come libro liturgico molto in uso. I concetti espressi stimolano la riflessione per la conoscenza del mistero di Dio, con l’apporto adeguato della scienza teologica. P. Angelo Sardone