I sette diaconi
289 «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense» (At 6,2). La prima comunità cristiana di Gerusalemme si organizza intorno agli Apostoli con una dinamica di vita spirituale e sociale secondo i parametri del Vangelo. La forma di comunione adottata vede la distinzione dei ruoli in base anche ai membri. Gli Apostoli, testimoni della risurrezione e latori del messaggio nuovo appreso direttamente dalle labbra e dalle azioni di Gesù, vogliono dedicarsi all’evangelizzazione facendo uso della Parola di Dio da commentare e divulgare sia nel tempio che nelle riunioni rituali che cominciano a svilupparsi attorno al memoriale della Pasqua. Ci sono necessità diverse, da quelle materiali determinate dal fabbisogno alimentare giornaliero, alla regolazione dei flussi economici per la condivisione dei beni, fino al servizio delle mense. Occorre incominciare a distinguere i ruoli ed i ministeri perché non ci sia confusione, perché tutti possano usufruire dei benefici del nuovo stile di vita e perché, soprattutto, sia la Parola a guidare la vita e a dare senso alle azioni. Il Signore Gesù aveva chiesto ai dodici di dare loro stessi da mangiare. Ma ora si tratta di condividere il pane della fede basata sulla risurrezione che li organizza anche strutturalmente, per diventare il modello delle diverse Chiese che nasceranno con la forza dello Spirito nei vari ambienti e nelle varie regioni nelle quali si disperderanno. Di qui la necessità dell’istituzione del diaconato, il servizio a partire proprio dalla mensa con l’identificazione di sette uomini di buona reputazione da proporre ed investire di questo ruolo. Gli Apostoli si dedicheranno esclusivamente alla preghiera ed all’annunzio. P. Angelo Sardone