La grande misericordia di Dio
250. «Fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia» (Dn 3,43). La Liturgia richiama con insistenza il grande dono divino della misericordia. Essa è collegata all’abituale disponibilità di Dio al perdono e alla clemenza, ossia il modo benevolo e moderato nel riprendere e nel punire. Nei testi profetici e poetici della Bibbia è un dato ricorrente che emerge sia dalle stesse Parole di Dio che dalle invocazioni e richieste di perdono a Lui rivolte in conformità all’amore promesso e manifestato al popolo d’Israele. L’umiliazione subita, la mancanza di persone adatte a governare, di punti di riferimento sociali e religiosi, validi e sicuri, mentre determina confusione e delusione, predispone un cuore contrito ed uno spirito umiliato, che si offre come sacrificio. Si paga sempre e caro quando ci si allontana dalla verità, da quanto la legge naturale e positiva richiede e si brancola nel buio più fitto dell’incomprensione propria ed altrui. Non si sa più distinguere il bene dal male, anzi talora si confonde platealmente il bene col male, trincerandosi dietro una stupida ingenuità che maschera una coscienza altalenante ed una dubbia moralità nel pensare e nell’agire. Questo è un rischio che spesso coinvolge i credenti e rende la vita trascinata e non vissuta, monotona ed assuefatta al piacere momentaneo ed illusorio, al “tutto e subito”. La scaltrezza del demonio può e deve essere bloccata da una coerenza sincera e dal proposito fermo di seguire il Signore con tutto il cuore, di temerLo e di cercare sempre il suo volto. Solo allora si gusta la sua clemenza e la grandezza della misericordia di Cristo che “non vuole condannare nessuno ma assolvere tutti” (S. Ambrogio). P. Angelo Sardone