L’acqua che disseta
La semina del mattino
233. «Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente di acque» (Is 58,11).
La Quaresima si inquadra in una fase cronologica ricorrente nella Sacra Scrittura, e segnata dal numero quaranta, dagli eventi più tragici dell’umanità col diluvio, fino al tempo che precede l’Ascensione di Gesù al cielo. In ogni contesto, doloroso o felice che sia, non manca mai la mano di Dio provvidente che si apre all’uomo e chiede la sua collaborazione nella gestione del cammino della vita e nell’opera della salvezza. La Sua guida è sicura anche se imprevedibile: gli itinerari che traccia davanti alla creatura umana sovrastano la sua mente limitata e vanno oltre gli orizzonti finiti e visibili. La certezza viene dal fatto che è Dio la vera Guida, è Lui che sazia la fame dell’uomo anche quando si trova in terreni aridi: è Lui che suscita dal suolo la ricchezza alimentare e la sicurezza abitativa. Egli ringiovanisce le ossa, le rende fresche e piene di vita. Fa sgorgare l’acqua viva, simbolo di vita e di fecondità, da una roccia arida che richiama solitudine e morte e la fa diventare fonte zampillante. La storia dell’antico Israele si ripercuote nel nuovo, la Chiesa, che percorre il suo esodo anche nelle contraddizioni e nei travagli epocali, attraverso terreni aridi che poi diventano fertili, bevendo dalla roccia spirituale che l’accompagna, Gesù Cristo (1Cor 10,4). Guidare, saziare, rinvigorire, sono verbi propri dell’agire di Dio in forza della sua alleanza e della sua misericordia senza limiti e senza tempo. P. Angelo Sardone