Buona domenica della Santa Famiglia
«Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui» (Lc 2,33). Il Vangelo di S. Luca dipinge quadri espressivi della famiglia a partire da Maria, Giuseppe ed il Bambino Gesù. La grotta di Betlemme prima, il tempio di Gerusalemme dopo, la casa di Nazaret infine, sono i luoghi nei quali di delinea e si comprende la vita e la missione della famiglia “sacra” per eccellenza, modello di ogni famiglia cristiana. Segnati da una identità e tipologia singolari, le tre figure evangeliche tracciano il prototipo della famiglia fondata sui valori fondamentali dell’amore, coniugati dalla diversità di genere, dall’accoglienza della vita, dall’esperienza della sofferenza, dalla legge del lavoro, dal silenzio e dal servizio. Dinanzi al Figlio del Padre celeste, lo stupore di Maria e Giuseppe diventano sommi, consapevoli della responsabilità della loro missione e del loro ruolo nel compimento del piano di salvezza. Sono anche una anticipazione della immagine della Chiesa con il capo (Cristo), la madre (Maria), il patrono e custode (Giuseppe). Analogamente, per via del sacramento del matrimonio dei genitori e del battesimo dei figli, la famiglia cristiana si definisce “chiesa domestica”, partecipe della missione della Chiesa, che genera i figli e diventa la prima e principale istituzione che trasmette loro la fede. In diversi paesi evoluti la famiglia ha perduto questo ruolo da protagonista, con il conseguente declino della pratica religiosa e dei valori morali. Nonostante le sfide odierne, la povertà economica, le malattie, la deresponsabilizzazione, l’emarginazione e l’isolamento sociale, la solitudine, la fragilità delle relazioni familiari, la famiglia rimane il sogno di Dio realizzato dalla condivisione responsabile dell’uomo e della donna nella comunione d’amore e nel dono dei figli. P. Angelo Sardone