Rapitore delle anime
La semina del mattino
133. «Prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione» (Lc 17,25). Il Regno di Dio, assicura Gesù, non giunge per attirare l’attenzione ma è già presente attraverso la sua persona, le sue opere ed i suoi giorni. È un regno spirituale. Il desiderio si accentuerà nel futuro, quando voci diverse indurranno a credere che Egli sia da una parte o dall’altra. Non bisogna seguire tali voci. L’attesa deve stimolare a coltivare la terra e prefigurare così il mondo nuovo (S. Giovanni Paolo II). Il giorno del Signore verrà con una modalità apocalittica, imprevedibile ed immediata. Ma prima è necessario che Cristo, uomo-Dio e giudice universale, soffra molto e sia rifiutato. Le persecuzioni sofferte per amore di Cristo, sono i segni inequivocabili che il Regno di Dio è presente tra gli uomini. Questa indicazione evangelica si incarna nella testimonianza cruenta di S. Giosafat (Ucraina, 1580-1623). Egli fu grande difensore delle Chiese uniate, cioè le Chiese orientali cristiane che, dopo la separazione da Roma con lo scisma d’Oriente (1054), ristabilirono la comunione con il Papa. Fu monaco basiliano, priore, abate ed arcivescovo di Polock. Le opposizioni dei dissidenti gli provocarono il martirio e la morte mentre usciva dalla chiesa dove aveva prima celebrato. Il suo insegnamento che si condensa sulla fedeltà al vicario di Cristo a Roma, è basato sul fatto che la Chiesa non è cristiana se non è cattolica, cioè universale. Molto importante è anche la stima della tradizione dei Padri. che la Chiesa non è cristiana se non è cattolica, cioè universale. Molto importante è anche la stima della tradizione dei Padri. Per il suo zelo fu definito “rapitore delle anime”. P. Angelo Sardone