Timore e trepidazione
La semina del mattino
60. «Mi presentai nella debolezza, con molto timore e trepidazione» (1Cor 1,4).
Il ministero sacerdotale è quanto di più affascinante e misterioso possa esserci. Una dignità sovrumana avvolge completamente e trasforma la povertà fisica, psicologica e spirituale di un uomo chiamato al grave compito e alla grande responsabilità di essere “alter Christus”. Per questo egli deve rendersi conto ogni giorno di quello che fa, imitare ciò che celebra, praticare quello che annunzia, testimoniare con coraggio ciò che compie, conformare la sua vita al mistero della croce di Cristo. La debolezza umana, propria di ogni essere, è subordinata alla situazione di peccato che ha infiacchito la capacità di amare, donare, servire senza interessi e preclusioni. La grazia santificante dei sacramenti e, in particolare la Grazia di stato che il Signore gli dona per l’esercizio del ministero e la realizzazione della sua vocazione, è di grande aiuto e sostegno. Il sacerdote si mette in gioco per trasmettere verità che gli non appartengono, a volte anche scomode, con la forza che viene da Dio e che supera la paura umana che cede alla tentazione ed al facile scoraggiamento. L’esperienza dimostra che chi è eccentrico, troppo sicuro di sé, prima o poi cede e diventa vittima della superbia, del proprio egoismo, accecato da una forza implosiva che genera detrimento in sé e scandalo nel popolo di Dio. Il timore e la giusta trepidazione con le quali il sacerdote si presenta ed opera, sono compensati dalla fermezza e dal coraggio dell’annunzio che vengono da Dio. P. Angelo Sardone