Festa del Nome SS.mo di Gesù
La devozione al Nome SS.mo di Gesù è tra le primarie nella Storia e Spiritualità Rogazionista. Ha una importanza tale che, secondo il pensiero del santo Fondatore, non deve mai scemare. Si tratta della centralità della persona di Cristo nella vita dell’Opera e dei suoi componenti. Il Nome di Gesù «Non vuol dire le quattro lettere che lo compongono, ma vuol dire Gesù Cristo Incarnato che nasce, cresce, muore e risorge per la salute del mondo. Vuol dire G. C. nella sua divina persona, nella sua celeste dottrina, nelle opere mirabilissime del suo amore. Vuol dire G. C. che siede alla destra del Padre in cielo e in terra dimora sempre in seno alla sua Chiesa nel SS.mo Sacramento dell’altare nel quale si fa ostia continua di propiziazione e cibo sovrasostanziale e quotidiano di ogni anima. Questo è il Nome di Gesù. Pronunziare Gesù vuol dire richiamare al pensiero tutti i misteri del suo amore, della sua sapienza, della carità del suo dolcissimo amore». (Annibale Maria Di Francia, Scritti, 52, p. 161). Il culmine della devozione è prima di tutto la Novena con un forte senso di riparazione: la sconfitta del maligno avviene attraverso la preghiera e l’adorazione eucaristica, primo atteggiamento dell’uomo nei confronti del Nome di Gesù: “ogni ginocchio si pieghi sulla terra, nei cieli e sottoterra ed ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore (Fil 2, 10-11). Pregando nel Nome di Gesù, «ci uniamo alle preghiere stesse di Nostro Signore quando pregava nel tempo della sua vita mortale con preghiere perfettissime che il suo Eterno genitore non poteva in alcun modo rigettare; e tutt’ora chiuso nei santi tabernacoli, riproduce tutte le sue divine preghiere all’Eterno Padre e a queste noi ci uniamo quando preghiamo nel nome di Gesù» (Di Francia, Scritti, 3, p. 80). Segue poi la Grande Supplica, fondata sulle parole di Gesù: «In verità, in verità vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, Egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete ed otterrete, perché la vostra gioia sia piena» (Gv 16, 23-24). Il 1888 P. Annibale istituisce la pratica della Supplica all’Eterno Divin Genitore, nel nome di Gesù da presentare a Dio Padre nella solenne festività interna del Nome Santissimo di Gesù, il 31 gennaio di ogni anno. La supplica è costituita da 34 petizioni che si riferiscono all’intera vita di Cristo e riassumono in forma originale ed attuale, la storia annuale dell’Opera Rogazionista, le sue vicende, attraverso la lode, il rendimento di grazie e la richiesta di aiuti e favori celesti, con una narrazione descrittiva. Un’autentica devozione al Nome SS.mo di Gesù, porta necessariamente all’attenzione di carità verso i poveri ed i piccoli nei quali si nasconde la stessa persona di Gesù Cristo. P. Angelo Sardone