Nella mattinata del 16 marzo 1878, 142 anni fa, nella chiesa dello Spirito Santo a Messina, insieme con altri tre diaconi S. Annibale M. Di Francia veniva ordinato sacerdote. La sua vita fu interamente votata al mistero dell’amore supremo di Gesù, l’Eucaristia, generata, insieme col sacerdozio, dal Suo Cuore come da un parto gemello, misteriose realtà inseparabili l’una dall’altra: «Non si può concepire l’Eucaristia – scriveva – senza il sacerdozio: non vi è reale sacerdozio senza l’Eucaristia». In questi giorni nei quali Gesù sta permettendo una “forzata mancanza” del cibo materiale dell’Eucaristia, vero sostegno nel cammino e medicina di salvezza, ricevuto nella S. Messa, non fa mancare la vicinanza di noi sacerdoti che con tutti i mezzi, cerchiamo di garantire ai nostri fratelli, sostegno, conforto e speranza. Proprio per questo, la prerogativa propriamente sacerdotale di «confezionare» l’Eucaristia, fa diventare anche noi «pane che si spezza» per gli altri, pur nella povertà e vulnerabilità del nostro essere, ma soprattutto nell’amore donato, a volte incompreso, dileggiato dalle anime stesse. La povertà umana del sacerdote, è compensata dalla ricchezza incommensurabile dell’efficace potenza dell’Eucaristia, anche quando questa è ricevuta solo spiritualmente. Facciamoci coraggio, siamo forti! Gesù è sempre con noi fino alla fine dei secoli, anche nel tabernacolo del nostro cuore. P. Angelo Sardone